Possiamo continuare a mangiare la Pasta Garofalo: la verità manipolata dai giornali e dai media
Girano notizie in rete relative al sequestro di quasi 1 milione di chili di pasta Garofalo in violazione del made in italy, il grano proviene dalla Turchia.
Le notizie riportano spesso in foto un pacco di spaghetti del noto Pastificio Garofalo di Gragnano a Napoli, per intenderci lo stesso pacco di spaghetti che troviamo oramai in tutti i supermercati italiani, inducendo ad associare la notizia del grano turco alla pasta che solitamente compriamo.
Per fortuna non è così, la grossa società Garofalo è certamente al centro del problema ma il marchio di cui si parla è un marchio che non vende in Italia e che è destinato solamente al mercato africano, si tratta del marchio SantaLucia www.pastasantalucia.com la provenienza del grano è indicata in etichetta e il sequestro sarebbe dovuto alla protezione del made in italy, in sostanza siccome il marchio Santa Lucia indica la dicitura “Gragnano – Napoli” forse questo può far pensare ad un prodotto Made in Italy.
Una poca attenta lettura degli articoli condiziona gli acquisti a sfavore di una pasta che effettivamente non c’entra nulla. Non è intento di questo articolo difendere la multinazionale della pasta Garofalo, più che altro vorremmo che le notizie siano un po’ meno “eclatanti” e un po’ più veritiere fin dal titolo e soprattutto dall’immagine….
Da consumatore di Pasta Garofalo continuerò a comprarla e speriamo che eventuali inesattezze vengano sistemate per quanto riguarda il marchio Santa Lucia.
In ogni caso è da precisare che anche per quanto riguarda il marchio Santa Lucia, il problema non è relativo alla commestibilità del prodotto e neanche alla qualità, forse solo alla presenza di una percentuale di grano tenero non indicata con esattezza.